Ilaria Gasparroni
Ilaria Gasparroni (Sant’Omero (TE), 1989), vive e lavora a Alba Adriatica (TE), si è laureata all’Accademia di Belle Arti di Urbino (PU), con una specializzazione in tecniche del marmo e delle pietre dure. Puntando sul linguaggio antico della scultura e in particolare sull’utilizzo di materiali quali il marmo di Carrara o il pregiatissimo Calacatta oro, l’artista elabora da sempre percorsi plastici che si nutrono costantemente di letteratura, di poesia, di filosofia, di storia o anche scienze naturali, per dar luogo a narrazioni in cui il mondo della e dei mille significati che la riguardano diventano orizzonte dentro il quale si tesse la trama dell’opera.
Gasparroni fa propria la lezione dello stiacciato messa in campo da Donatello, rinnovandola mediante l’inserimento di materiali quali inchiostro, foglia oro o argento che ridefiniscono le composizioni, trasformandole spesso in strutture da guardare e da leggere insieme.
Il marmo come carta sgualcita, come sottilissima piega o anche come pelle delle cose è una delle sue cifre stilistiche, una modalità che raggiunge spesso il virtuosismo, che crea spericolate levigature dal gusto barocco o anche luminose forme a tuttotondo di grande respiro.
Tra le sue ultime esposizioni personali si ricordano almeno L’arte di separare, a cura di A. Tolve (Chiesa di San Biagio e Sant’Antonio Abate, Pietrasanta 2023), Le memorie del cielo e della terra, con Narda Zapata, a cura di A. Tolve (Kyro Art Gallery, Pietrasanta 2023), Ho voluto fermare un ricordo che ha provato a volare via, a cura di M. Galbiati (Kyro Art Gallery, Pietrasanta 2022), Memoria e ricordo, a cura di M. Maccarinelli e K. McManus (Fondazione Vittorio Leonesio, Puegnano del Garda 2020), Unmade, a cura di L. Savorelli (Gagliardi e Domke, Torino 2020), Ripartire dal ricordo, a cura di S. Filippini (Forte Strino, Vermiglio 2020).